Gli interventi possono essere anche mirati verso il mondo della danza e dello sport. Non ancor molto diffuso in Italia, troviamo la DANCE ABILITY.
La Danceability si è sviluppata negli Stati Uniti, utilizzando i principi della Contact Improvisation,(una tecnica spontanea utilizzata attraverso il contatto) grazie a Alito Alessi, danzatore e coreografo, direttore della Joint Forces Dance Company. Non è una "terapia", né una "danzaterapia", ma un'espressione artistica e creativa vera e propria.
Non ci sono precisi destinatari della dance ability, gli eventuali corsi che ogni Associazione o gruppo propone sono aperti a tutti, persone abili e disabili con qualunque invalidità fisica, sensoriale, e disabilità psichica non grave.
Sono sempre più invitati a partecipare danzatori, operatori sociali, insegnanti…
La Danceability è una tecnica che permette a persone abili e disabili di incontrarsi per danzare insieme, attraverso un percorso che sfrutta le abilità fisiche ed espressive individuali. Lo scopo non è quello di allontanare chi non sa ballare, ma è di dar a tutti la possibilità di esprimersi attraverso la tecnica dell’improvvisazione, basata sulla consapevolezza di sé, sulla fiducia reciproca. Si possono fare così diverse esperienze con le diverse abilità, muoversi nello spazio andando controcorrente, superando i diversi ostacoli che ogni giorno siamo abituati ad incontrare.
La tecnica della Danceability promuove:
· uno scambio tra le diverse provenienze artistiche, culturali e di abilità dei partecipanti, in modo che le differenze costituiscano una ricchezza e non un limite;
· la scoperta e il risveglio di tutte le parti del corpo, un più profondo contatto con se stessi;
· la possibilità di relazionarsi ad altre persone con rispetto e fiducia, grazie alla comunicazione spontanea che avviene attraverso il contatto;
· l'aumento e il rafforzamento della fiducia negli altri e in se stessi, attraverso l'esplorazione di nuove ed inusuali possibilità di movimento.
La tecnica della Danceability promuove:
· uno scambio tra le diverse provenienze artistiche, culturali e di abilità dei partecipanti, in modo che le differenze costituiscano una ricchezza e non un limite;
· la scoperta e il risveglio di tutte le parti del corpo, un più profondo contatto con se stessi;
· la possibilità di relazionarsi ad altre persone con rispetto e fiducia, grazie alla comunicazione spontanea che avviene attraverso il contatto;
· l'aumento e il rafforzamento della fiducia negli altri e in se stessi, attraverso l'esplorazione di nuove ed inusuali possibilità di movimento.
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la foto è stata presa dal sito:http://www.sordionline.com |
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